sabato 26 settembre 2015

La verità capovolta

Ciao ragazzi,
oggi vi presento un libro che ho finito di leggere giusto qualche giorno fa...

La verità capovolta
Autrice Jennifer Dubois, uscito nelle librerie a Febbraio 2015.
Trama: Di rado le cose che vanno storte sono quelle per cui ci eravamo preoccupati. Quando la sua adorata figlia Lily parte per un semestre di studio a Buenos Aires, Andrew Hayes è preoccupato che la rapiscano, che faccia uso di droghe, che non riesca a farsi nemmeno un amico, che se ne faccia troppi, che resti incinta. Di sicuro non si aspetta di ricevere una telefonata dalla polizia con la notizia che Lily è stata arrestata ed è accusata dell'omicidio della sua compagna di stanza. Non può essere vero. Il mondo inizia a ruotare velocemente e la verità da subito sfugge da tutte le parti: sua figlia può essere un'omicida? Chi è davvero sua figlia? La ragazza con i capelli sporchi e le occhiaie, sofferente e provata dalle durezze del carcere. Ma anche la ragazza ripresa nei video di un supermercato qualche ora dopo la morte dell'amica, mentre ammicca e bacia il (forse) fidanzato Sebastien LeCompte. E' la ragazza che ha sempre giocato con regole diverse da quelle di chiunque altro, a sentire la sorella minore, che Lily avrebbe voluto chiamare per avere conforto e consiglio, e poi (forse) non chiama. E' la ragazza che decide di parlare senza avvocati con Eduardo Campos, il magistrato per l'accusa, e (forse) lo seduce. Ma soprattutto Lily è la ragazza che alla fine del primo interrogatorio, poche ore dopo il ritrovamento del cadavere, sola nella stanza del carcere, si alza in piedi e fa la ruota. Un movimento infantile, un gioco da bambini, un gesto che diventa subito compromettente al massimo, capovolge a testa in giù tutte le prospettive di verità e rende difficilissimo aiutarla. Nessuno fa la ruota quando è paralizzato dal dolore. Quella ruota sembra deridere o disprezzare la morte, un gesto di indifferenza. O è piuttosto il gesto di un'innocente che sente di non poter far nulla per provare la propria innocenza? Bisognerebbe chiederlo a Lily, ma lei dà sempre la risposta giusta, si può convincerla a dire qualsiasi cosa. E la verità sfugge, come nelle ultime parole che potrebbe aver scritto a Sebastien: "Sappi questo: non sono stata io, ma avrei potuto. Non sono stata io, ma non potrei escluderlo. Non sonos stat io, ma forse, in un'altra vita, sono stata io".

Cosa ne penso: Se dovessi descrivere questo libro con una sola parola, sarebbe "immedesimazione". Si, perché leggendo questo libro sembra quasi di trovarsi a Buenos Aires, che, come descritto in una delle dettagliate descrizioni dell'autrice, è "...torrida e polverosa, e la gente sudava negli abiti di fibra sintetica e sembrava sempre che stesse andando al lavoro", e ancora,  "...l'aria intorno a lei era umida, languida; al confronto, ogni altra aria che aveva conosciuto sembrava rarefatta. Le punture di zanzara le provocavano dei ponfi enormi, perché non era abituata alle zanzare argentine; si gonfiavano, crescevano ed esplodevano, con raccapricciante forza vulcanica, e poi di trasformavano in cicatrici color polvere grandi come un pollice. Lì gli insetti erano assurdi, ma lì tutto era assurdo...". Sembra quasi di essere lì, e condividere le passioni di Lily, prima affascinata ed ebbra dalla libertà che si prova andando in un'altra città a studiare, lontana miglia e miglia dai genitori e con infinite possibilità di nuove esperienze che si prospettano di fronte a lei, e poi stanca da quella città così cattolica, stanca della famiglia ospitante che, lei ritiene la odi, stanca del fidanzato, che non ritiene nemmeno tale, ricco orfano ereditiero che però è completamente asociale e solo. Ma sembra anche di condividere l'ansia e l'angoscia del padre, che arriva in Argentina dopo la telefonata in cui gli comunicano che la figlia è accusata di omicidio, e ancora, sembra di partecipare alla determinazione di Eduardo Campos, magistrato dell'accusa che deve cercare di capire se Lily, ragazza americana di soli vent'anni, è stata capace di compiere un omicidio tanto efferato.
Le 366 pagine del libro sono così, con un'alternanza del soggetto narrante, che passa da Lily, ad Eduardo Campos, ad Andrey Hayes, ognuno dei quali racconta la storia dal proprio punto di vista, in un intrecciarsi di eventi, indagini, interrogatori e supposizioni, che alla fine stabiliranno se Lily è colpevole o innocente.

Voto: 9

3 commenti:

  1. Ciao! :)
    Complimenti per la recensione! :) Non conoscevo questo libro ma mi hai incuriosita tantissimo! Me lo segno! :)

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    1. Grazie! E' un libro che richiede attenzione nella lettura, ha bisogno del suo tempo, ma a me é piaciuto e sono contenta di averti incuriosita! Buona lettura!:-) ciaooo

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  2. Mi piace tanto leggere le tue recensioni.
    Se ti va, ti ho nominata in un link party, eccoti qui il link
    http://jessicasbooks89.blogspot.it/2015/09/link-party-di-settembre-welcome-to-all.html

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